Chiara Ferragni indagata: la difesa cerca l’archiviazione sul caso pandori e uova di Pasqua

Chiara Ferragni indagata: la difesa cerca l’archiviazione sul caso pandori e uova di Pasqua

Il caso che coinvolge Chiara Ferragni e la presunta truffa legata alla vendita di pandori e uova di Pasqua ha preso una nuova direzione. La difesa dell’influencer ha intrapreso una strada chiara: una memoria scritta per dimostrare l’inconsistenza delle accuse e chiedere l’archiviazione.

Il piano della difesa

Gli avvocati di Chiara Ferragni, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno incontrato il procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Il 4 ottobre è arrivata la notifica di chiusura delle indagini. Tuttavia, la difesa ha deciso di depositare una memoria scritta per chiarire che le presunte irregolarità sono già state risolte davanti al garante della concorrenza e del mercato.

L’obiettivo: archiviazione

L’intento della difesa è di convincere i pubblici ministeri che la vicenda non ha rilevanza penale. La memoria, attualmente in preparazione, sarà consegnata nelle prossime settimane, con l’obiettivo di ottenere l’archiviazione delle accuse. Tuttavia, la procura ha tempo fino a dicembre per decidere se archiviare il caso o portare Chiara Ferragni in giudizio.

Chi altro è coinvolto?

Non c’è solo Chiara Ferragni tra gli indagati. Tra le altre persone coinvolte ci sono anche l’ex collaboratore Fabio Damato, l’amministratrice delegata di Balocco, Alessandra Balocco, e il presidente di Cerealitalia Id, Francesco Cannillo. La vicenda è scoppiata nel dicembre 2023 a seguito di una multa dall’Antitrust e di un esposto del Codacons.

La presunta truffa

Le accuse riguardano le operazioni di commercializzazione di pandori e uova pasquali, che secondo l’indagine sono state fuorvianti. Le promozioni, diffuse attraverso i social e il web, lasciavano intendere che ci fosse uno scopo benefico legato alle vendite, in favore di bambini malati e dell’associazione “Bambini delle Fate”. Tuttavia, le donazioni, che erano già state effettuate da Balocco, non avevano alcuna correlazione diretta con i profitti derivanti dalle vendite dei dolci. L’accusa sostiene che Chiara Ferragni abbia ottenuto un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro.


#ChiaraFerragni #pandori #uovadiPasqua #truffa #antitrust #beneficenza #Balocco #indagineMilano #Codacons #gossipzone

Condividi